Svobodná lidová misie

Ježíš Kristus včera, dnes a naveky tentýž jest. Žid.13.8

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È ormai noto che la chiesa Cattolica pone accanto alla Sacra Scrittura la “Sacra Tradizione”. Ma esaminando più attentamente le cose, ci accorgiamo che non rimane più nulla della Sacra Scrittura — tutto quel che rimane è una tradizione alla quale gli uomini si attengono. Ciò vale in realtà per ogni chiesa e comunità religiosa. Una è la chiesa madre, le altre sono le chiese figlie. Tutte hanno formulato il proprio credo e pensano credere così come dice la Scrittura, anche se in realtà non è così. Hanno decorato biblicamente la loro tradizione che, nell’essenza, non è affatto biblica. Così era già con gli Ebrei il cui culto divenne tradizione. Per questo motivo il nostro Signore disse: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me. Ma invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che son precetti d’uomini. Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!” (Marco 7:6-9). Ogni interpretazione diventa una tradizione e annulla automaticamente la Parola originale!

Dio non ha fondato alcuna religione, neanche l’Ebraismo e il Cristianesimo, ma il Signore edifica solo la Sua Chiesa (Mat. 16:16-19). Dalla storia della Chiesa, è noto che tutti i movimenti nati da un risveglio si appellano effettivamente alla Sacra Scrittura e a quel che ha detto il fondatore, che sia una profetessa o un profeta.

Adesso non si tratta di cosa gli uomini hanno aggiunto, tolto o cambiato alla Bibbia nel corso dei duemila anni, ma piuttosto di tutto ciò che, nel Messaggio, dopo il ministero del fratello Branham, è stato cambiato, aggiunto e viene esposto diversamente. In veste di traduttore non ho trovato nulla in tutte le predicazioni del fratello Branham in contraddizione con le dottrine fondamentali della Sacra Scrittura e la pratica degli apostoli. Qui non vogliamo fare riferimento alle affermazioni, come per esempio sui sette tuoni, sul settimo Suggello, ecc. che, bisogna ammetterlo, sono molteplici. Presso coloro che si appellano ad una sola citazione e disprezzano la Bibbia, si giunge a fraintendimenti e a diverse interpretazioni. Come è spesso venuto alla luce, le diverse interpretazioni e le diverse opinioni dottrinali che ne vengono fuori sono poste perfino al disopra della Bibbia. È evidente che la Sacra Scrittura viene considerata da simili predicatori solo come secondaria e che fanno delle affermazioni fraintese la cosa principale, una dottrina particolare e una rivelazione particolare. È la stessa seduzione come in tutti coloro che preferiscono la tradizione alla Bibbia — è un vero e proprio inganno spirituale.

A tutti i fratelli che svolgono un ministero e che sono convinti che il fratello Branham è stato mandato da Dio va detto: È impossibile fondare una dottrina su un solo passo della Bibbia, non è nemmeno permesso edificare una dottrina su una sola affermazione del profeta. Secondo la Sacra Scrittura tutto si deve basare sempre su due o tre testimoni. Chi legge per esempio: “Facciamo l’uomo a nostra immagine…!” (Gen. 1:26), o: “Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi…” (Gen. 3:22), oppure: “Orsù, scendiamo…” (Gen. 11:7) senza prendere in considerazione gli altri passi biblici che narrano la creazione, sarà vittima dell’interpretazione della dottrina della Trinità. Chi legge solo l’ordine del battesimo in Matteo 28:19, e non prende in considerazione la sua esecuzione in Atti 2:38, 8:16, 19:5, in Romani 6:3-7, Galati 3:27 e Colossesi 2:12, sarà vittima del battesimo trinitario, che è pure estraneo alla Bibbia. Chi legge solo: “Non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che il Figliuol dell’uomo sia venuto” (Mat. 10:23), oppure: “In verità io vi dico che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian visto il Figliuol dell’uomo venire nel suo regno” (Mat. 16:28), e non legge anche i passi biblici appartenenti al tema, sarà vittima di un’interpretazione. Se Dio vuole, tratterò in un altro opuscolo i diversi passi biblici difficili da capire e anche le citazioni del fratello Branham che hanno condotto a equivoci. Si ripete purtroppo quel che Pietro disse della Sacra Scrittura e delle epistole di Paolo: “… nelle quali epistole sono alcune cose difficili a capire, che gli uomini ignoranti e instabili torcono, come anche le altre Scritture, a loro propria perdizione”. L’apostolo aggiunge il serio ammonimento: “Voi dunque, diletti, sapendo queste cose innanzi, state in guardia, che talora, trascinati anche voi dall’errore degli scellerati, non iscadiate dalla vostra fermezza…” (2 Piet. 3:16-18).

Così sappiamo per esempio che tutte le dottrine speciali sui sette tuoni e sulla “parusia” non sono altro che proprie interpretazioni. Fu ordinato al profeta Daniele: “Tieni nascoste queste parole, e sigilla il libro sino al tempo della fine!” (Dan. 12:4). Nell’ultimo capitolo dell’Apocalisse leggiamo: “Non suggellare le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino” (Apoc. 22:10). In Apocalisse, capitolo 5, l’Agnello apre il Libro sigillato. In Apocalisse, capitolo 10, il Signore, quale Angelo del Patto, scende dopo l’apertura dei Suggelli con il Libro aperto nella Sua mano. È solo quando Egli pone un piede sul mare e l’altro sulla terra che i sette tuoni fanno udire le loro voci, che furono subito sigillate e non furono scritte. Ciò che hanno proferito i sette tuoni avverrà in quel momento, perché non ci sarà più indugio (Apoc. 10:6). Va pure notato che i sei angeli con le trombe nei capitoli 8 e 9 hanno già suonato le trombe e che in Apocalisse 10:7 c’è l’annuncio del settimo angelo con la tromba che, nel capitolo 11, dal versetto 15, diventa realtà con la proclamazione del Regno. Anche in questo caso ogni interpretazione equivale all’annullamento della Parola di Dio. Nel capitolo 20 c’è l’annuncio, nel capitolo 11 l’adempimento. È «COSÌ DICE IL SIGNORE» nella Sua Parola!

Come Paolo pronunciò la maledizione sopra tutti coloro che annunciano un altro evangelo, così fece pure Giovanni riguardo alle parole della profezia di questo Libro, alle quali non va aggiunto né tolto nulla (Apoc. 22:18-19). Dimostrerò che il fratello Branham con il suo ministero, quale messaggero per la Chiesa, si è appellato con ragione a Apocalisse, capitolo 10. Parlò sempre «dei misteri» che si sarebbero compiuti e non «del mistero di Dio che si sarebbe compiuto», come sta scritto nel versetto 7. Alla fine del suo messaggio sul settimo Suggello, fece la seguente importante dichiarazione: «È un mistero veramente nascosto. Nessuno lo conosce. Poiché come sta scritto che nessuno conosce l’ora della Sua venuta, così pure nessuno saprà il mistero dei sette tuoni».

A tutti i fratelli che vanno girando con la parola “parusia” va detto che si tratta veramente della venuta personale, della venuta corporale. Perché come è certo che il nostro Signore è risuscitato corporalmente ed è stato elevato in Cielo, così Egli ritornerà (Atti 1:11). “Poiché questo vi diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta/parusia del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con potente grido… scenderà dal cielo” (1 Tess. 4:15-16). L’apostolo Paolo usa la stessa parola “parusia” per la venuta di Tito: “Ma Iddio che consola gli abbattuti, ci consolò con la venuta/parusia di Tito” (2 Cor. 7:6). Egli dice pure in 1 Corinzi 16:17: “E io mi rallegro della venuta/parusia di Stefana…”. Ogni sorta di dottrina della parusia o dei tuoni che non è collegata con il ritorno corporale e la venuta personale del nostro Signore deve essere considerato un inganno. Tutti coloro che pretendono e credono che il Signore Gesù è già venuto sono corrotti di mente perché, come Jannè e Iambrè, contrastano alla Verità (2 Tim. 3:7-9).

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