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Jesus Christ is the same yesterday, today and forever. Heb.13.8

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Al Suo popolo del patto, Israele, Dio ordinò il “patto della circoncisione” come pure il Sabato come un “segno eterno del patto”. La circoncisione risale già ad Abrahamo: “Sì, tanto chi è nato in casa tua come chi è comprato con denaro dovrà essere circonciso; e il mio patto nella vostra carne sarà un patto eterno” (Genesi 17:13).

“Poi ricevette il segno della circoncisione, come sigillo della giustizia della fede che aveva avuto mentre era ancora incirconciso, affinché fosse il padre di tutti quelli che credono anche se incirconcisi, affinché anche a loro sia imputata la giustizia, e fosse il padre dei veri circoncisi, di quelli cioè che non solo sono circoncisi ma che seguono anche le orme della fede del nostro padre Abrahamo, che egli ebbe mentre era incirconciso” (Romani 4:11-12). Amen.

La circoncisione di ogni neonato, l’ottavo giorno, era un sacro dovere in Israele. Ciò doveva essere un ricordo del primo atto di generazione nel paradiso, tramite il quale tutta l’umanità fu trascinata nella caduta dell’uomo. Al tempo dell’Esodo dei figli d’Israele dall’Egitto, il Signore voleva persino uccidere il profeta Mosè poiché aveva trascurato di circoncidere suo figlio. Ciò fu corretto dalla madre (Esodo 4). Il Figlio di Dio fu pure circonciso l’ottavo giorno, poiché Egli doveva portare le conseguenze della caduta nel Suo corpo terreno, dalla Sua nascita fino alla Sua morte sulla croce. Tutto ciò che Dio ha ordinato è in collegamento con la riparazione della tragica storia dell’umanità attraverso il piano divino di Salvezza. Sebbene Egli fosse senza peccato, generato dallo Spirito, dovette portare, per noi, ogni cosa sul Suo corpo di carne. “Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, affinché noi, morti al peccato, viviamo per la giustizia; e per le sue lividure siete stati guariti” (1. Pietro 2:24).

Paolo fu circonciso pure l’ottavo giorno (Filippesi 3:5) e circoncise il suo collaboratore Timoteo a motivo dei Giudei (Atti 16). Ciò nondimeno, l’apostolo scrisse ai Corinzi: “Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non diventi incirconciso; qualcuno è stato chiamato quando era incirconciso? Non si faccia circoncidere” (1. Corinzi 7:18).

Poi egli puntualizza: “…ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera…” (Romani 2:29).

Dopo che Paolo aveva ripetutamente parlato e scritto circa la circoncisione, egli ha provato a riassumerla con le seguenti parole: “In Cristo Gesù, infatti, né la circoncisione, né l'incirconcisione hanno alcun valore, ma l'essere una nuova creatura. E su tutti quelli che cammineranno secondo questa regola sia pace e misericordia, e così pure sull'Israele di Dio” (Galati 6:15-16).

Per quanto riguarda l’osservanza del sabato, io ricevo frequenti domande, particolarmente, dato che fa parte dei Dieci Comandamenti (Deuteronomio 5). In Genesi 2:3 è scritto: “Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l'opera che aveva creata e fatta”.

Dio, non solo santificò il settimo giorno, ma lo ordinò al Suo popolo Israele come giorno di completo riposo; non era permesso loro neppure di accendere un fuoco in quel giorno (Esodo 35:3).

“Si lavorerà sei giorni; ma il settimo giorno è un sabato di solenne riposo, sacro al Signore; chiunque farà qualche lavoro nel giorno del sabato dovrà essere messo a morte. I figli d'Israele quindi dovranno osservare il sabato, lo celebreranno di generazione in generazione, come un patto perenne. Esso è un segno perenne tra me e i figli d'Israele; poiché in sei giorni il Signore fece i cieli e la terra, e il settimo giorno cessò di lavorare e si riposò" (Esodo 31:15-17).

In riferimento ad Israele, il Signore disse: “Inoltre diedi loro i miei sabati, affinché fossero un segno fra me e loro, perché conoscessero che io sono l'Eterno che li santifico” (Ezechiele 20:12). “Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, affinché conosciate che io sono l'Eterno il vostro Dio" (Ezechiele 20:20).

“Tu li hai guidati di giorno con una colonna di nuvola e di notte con una colonna di fuoco per illuminare loro la via su cui camminare. Sei pure disceso sul monte Sinai, hai parlato loro dal cielo e hai dato loro giusti decreti e leggi di verità, buoni statuti e comandamenti. Hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandamenti, statuti e una legge per mezzo di Mosè, tuo servo” (Nehemia 9:12-14).

Egli non ha dato questo comandamento alla Chiesa del Nuovo Testamento, poiché, ora, non si tratta del compimento dell’opera di creazione, ma del compimento dell’opera di redenzione; non si tratta del santo riposo del sabato, ma del “riposo eterno” in Dio. “Perché, se Giosuè avesse dato loro riposo, Dio non avrebbe in seguito parlato di un altro giorno. Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio. Chi infatti è entrato nel suo riposo, si è riposato anch'egli dalle proprie opere, come Dio dalle sue…” (Ebrei 4:8-10).

Paolo scrisse alla Chiesa del Nuovo Testamento: “Nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande, o rispetto a feste, a noviluni o ai sabati…” (Colossesi 2:16).

Già nell’Antico Testamento, Dio indicò il primo giorno della settimana, che segue il sabato, in collegamento al piano di Salvezza, con un particolare riferimento al covone delle primizie che veniva agitato: “egli agiterà il covone davanti all'Eterno per voi, perché sia gradito; il sacerdote lo agiterà il giorno dopo il sabato” (Levitico 23:11).

“Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avete portato il covone dell'offerta agitata, conterete sette sabati interi. Conterete cinquanta giorni fino al giorno dopo il settimo sabato, quindi offrirete all'Eterno una nuova oblazione di cibo” (Levitico 23:15-16). Ciò avvenne il giorno di Pentecoste — il cinquantesimo giorno — quando ebbe luogo l’effusione dello Spirito Santo (Atti 2), il covone delle primizie della raccolta del grano fu agitato e battezzato in un corpo tramite lo Spirito Santo.

Secondo l’analogo resoconto di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, il nostro Signore risuscitò il primo giorno della settimana (Matteo 28; Marco 16; Luca 24; Giovanni 20).

È riferito che Paolo celebrò la Cena del Signore con i credenti il primo giorno della settimana: “Il primo giorno della settimana, essendosi i discepoli radunati per rompere il pane…” (Atti 20:7).

Persino la colletta particolare doveva essere presentata il primo giorno della settimana: “Ogni primo giorno della settimana, ciascuno metta da parte per conto suo ciò che può in base alle sue entrate, affinché non si facciano più collette quando verrò.” (1. Corinzi 16:2). Ad ogni modo, un diretto comando per celebrare la domenica, non si trova nella Sacra Scrittura.

È vero che Dio decretò il sabato per il popolo d’Israele come giorno di riposo.

È vero che Dio annunciò pure il primo giorno della settimana.

È vero che il Signore risuscitò il primo giorno della settimana.

È vero che Egli parlò con i discepoli ad Emmaus lo stesso giorno.

È vero che Egli si rivelò agli undici discepoli la sera dello stesso giorno.

È vero che Egli ebbe un’altra riunione con loro una settimana dopo.

È vero che i credenti si radunavano il primo giorno della settimana.

È vero che Paolo celebrava la Cena del Signore il primo giorno della settimana.

È vero che i Giudei fedeli, come sempre, continuarono ad osservare il sabato.

È vero che Costantino proibì ai Giudei di osservare il sabato.

È vero che Costantino ordinò la domenica ai Cristiani come giorno di riposo.

Non è vero che tutti quelli che non osservano il sabato hanno il marchio della bestia.

Non è vero che tutti quelli che osservano la domenica hanno il marchio della bestia.

Non è vero che l’osservanza del sabato è il Suggello di Dio.

Non c’è una sola Scrittura al riguardo. Il giorno del Signore non è il sabato né la domenica; invece, è il terribile giorno del giudizio che è stato annunciato nell’Antico e nel Nuovo Testamento. E, il Suggello di Dio è lo Spirito Santo, non un giorno (Efesini 1:13; 4:30; a. o.). Il marchio della bestia è collegato al numero di un uomo (non di un giorno), la cui somma è 666 (Apocalisse 13:18). Noi ci siamo già riferiti a questo soggetto in altre pubblicazioni.

Durante il Millennio, sarà di nuovo in vigore il sabato. “E avverrà che di novilunio in novilunio e di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me», dice l'Eterno” (Isaia 66:23).

È noto che il nostro Signore ed anche Paolo hanno sfruttato ogni opportunità per predicare ai Giudei il sabato. Io avrei fatto la stessa cosa. Allo stesso modo, avrei partecipato ad ogni riunione, tenuta dal nostro Signore il primo giorno della settimana, dopo la Sua risurrezione (Matteo 16:2-9; Luca 24:1; Giovanni 20:19-26).

In tutta la mia vita, ho predicato ogni sabato e ogni domenica in cui ho avuto l’opportunità di farlo. Chiunque insiste sull’osservanza di un certo giorno dovrebbe chiedersi se potrebbe essere l’influenza di qualche denominazione che, per esempio, invece di accettare tutta la Parola di Dio, fa del sabato il soggetto principale piuttosto che Cristo.

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